Ecografia tridimensionale in gravidanza

L’ecografia 3D o ecografia tridimensionale, è un esame che si esegue in gravidanza e che permette l’osservazione del feto nell’utero, come lo si vedesse in una immagine fotografica. Si tratta di un esame molto conosciuto, per lo straordinario impatto emotivo che ha sui genitori e per la larga diffusione di immagini presenti sul web.

Come funziona l’ecografia tridimensionale?

L’ecografia che ogni futura mamma esegue normalmente nei controlli nella gravidanza è generalmente bidimensionale. L’ecografo esegue una sezione degli organi del feto in due dimensioni e in tonalità di grigio. Questa tecnica rende abbastanza difficile, per chi non è esperto, la comprensione delle immagini  che appaiono sullo schermo e che vengono poi allegate al referto.
Nell’ultimo decennio, grazie ai progressi dell’informatica e al progressivo miglioramento degli ecografi  è stato possibile ottenere sonde tridimensionali che permettono una attenta ricostruzione degli organi e dell’aspetto fetale.
In pratica l’ecografo elabora un’immagine sommando tutte le sezioni, ricostruisce i volumi e la rende accurata e immediatamente comprensibile.
L’immagine che risulta  è molto simile ad una fotografia, la possiamo orientare nello spazio e mettere in evidenza i dettagli del volto e di altre parti del corpo. In questo modo abbiamo un’idea che si avvicina straordinariamente alla realtà.

Quale è il periodo migliore per eseguire un’ecografia tridimensionale?

Possiamo eseguire la prima ecografia 3D già nel primo trimestre. Potremo vedere come in questo periodo il feto sia già completamente formato: vedremo l’intero corpo,  gli arti e  i movimenti che fa all’interno dell’utero.
Il periodo migliore per osservare il volto rimane intorno alle  23-30 settimane: in questo periodo i lineamenti del viso sono dettagliati, e spesso la quantità di liquido amniotico permette l’esecuzione di ottime immagini.

Quali sono le migliori condizioni per una buona immagine?

Purtroppo non sempre è possibile ottenere immagini fetali perfette perché (come in fotografia) il vostro bambino deve essere rivolto verso l’obiettivo (la sonda), non deve coprirsi il viso con le manine, o avere tratti di cordone ombelicale davanti al volto.Se poi ci volta le spalle potremo osservare solo la nuca, e se il liquido amniotico è scarso il viso sarà troppo vicino all’ ”obiettivo” per visualizzarlo correttamente.
Spesso però con qualche piccolo movimento della sonda o spostando delicatamente la testa fetale è possibile ugualmente ottenere buone immagini .

Quale è l’utilità dell’ecografia tridimensionale?

A questo punto vorrei esprimere un parere personale. Anche se questa metodica presenta caratteristiche straordinarie a tutt’oggi lo studio delle malformazioni fetali viene eseguito con la tecnica bidimensionale tradizionale che rimane l’indagine più accurata ed approfondita.
Solo alcune patologie sono evidenziabili con l’ecografia 3D che ci aiuta a comprendere meglio quanto in realtà abbiamo già riconosciuto con l’ecografia bidimensionale. Questo vale soprattutto per i  tessuti superficiali, il viso, e per alcune patologie del sistema nervoso.
Credo però che occorra riconoscere a questo esame numerosi vantaggi di origine affettiva ed emozionale per la facilità con cui i genitori distinguono l’aspetto del loro bambino ancor prima della nascita, facilitando col piccolo un rapporto intimo affettivo precoce.
Un tipo di ecografia che può anche sembrare di puro divertimento, ma che coinvolge spesso l’intera famiglia, i genitori e i parenti, nello straordinario percorso della gravidanza.

Nel mio studio di Formigine e di Modena eseguo ecografie tridimensionali utilizzando i più moderni ecografi 3D di ultima generazione, con una nuova tecnologia di rendering che migliora la visualizzazione dei contorni, dei dettagli delle immagini 3D. Il vostro bambino come in una fotografia.